Superbonus, il “buco” che non c’è

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    https://bastaconleurocrisi.blogspot.com/20...non-ce.html?m=0

    Gli euroausterici vaneggiano a reti unificate in merito al “buco da 200 miliardi nei conti pubblici” che sarebbe stato prodotto dal Superbonus.

    Naturalmente una prima risposta ovvia a questa affermazione è che sono stati emessi 200 miliardi di crediti fiscali, a fronte dei quali è stata però conseguita una crescita di PIL e di gettito. Parlare di “200 miliardi di buco” tiene conto di un elemento (i crediti emessi) ignorando l’altro (la crescita di gettito).

    Ma in realtà l’errore dell’affermazione è ancora più basilare.

    Immaginiamo che un’Italia in possesso della propria moneta decida di effettuare una manovra fiscale espansiva emettendo 200 miliardi (in lire) e distribuendoli ai residenti.

    E immaginiamo che dopo un anno i 200 miliardi vengono utilizzati per pagare tasse. Si crea un buco ? no, perché l’Italia può, semplicemente, emettere altri 200 miliardi. La quantità di moneta in circolazione rimane la stessa, e non c’è bisogno di effettuare alcuna manovra fiscale restrittiva.

    Poi, l’Italia può decidere di offrire al pubblico 200 miliardi di titoli di Stato. A quel punto la moneta in circolazione viene sostituita da titoli per pari importo. Cambia qualcosa nella solvibilità dello Stato ? no, perché i titoli sono rimborsabili in lire.

    Con i bonus fiscali immobiliari, in realtà, l’Italia si è riappropriata della possibilità di emettere moneta: moneta fiscale, per la precisione.

    La moneta fiscale a un certo punto viene utilizzata per pagare tasse. Come compensa questo effetto, lo Stato ? la maniera più ovvia e semplice sarebbe emettere un pari importo di moneta fiscale. Che non è debito pubblico (come riconosciuto dalla stessa Eurostat).

    Dov’è che si crea un potenziale problema ?

    Si crea perché l’ineffabile Giorgetti, senza spiegare perché, strepita che la moneta fiscale è brutta e cattiva, e quindi non se ne emetterà altra. Il che comporta di emettere titoli. Che sono denominati in euro, moneta che l’Italia non emette. Qui c’è l’incremento di debito, e qui c’è l’appesantimento della solvibilità.

    Ma il motivo è solo e soltanto uno: SI POTREBBE CONTINUARE AD EMETTERE MONETA FISCALE VIA VIA CHE VIENE UTILIZZATA, MA GIORGETTI NON LO VUOLE FARE.

    Capite adesso che il problema è creato ad arte ?
     
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